Articolo 7 di 9

La Pinacoteca Nazionale di Bologna per la collezione Luciana Tabarroni. Resoconto degli studi e dei progetti di valorizzazione

La collezione Luciana Tabarroni

La collezione di grafica europea del Novecento, sottoposta a provvedimento di tutela dalla Soprintendenza di Bologna nel 2000 ed acquistata dallo Stato nel 2002, [1]Per la storia dell’acquisizione, cfr. Bentini 2003, pp. 17-19. nasce dalla passione di una collezionista bolognese, Luciana Tabarroni (1923-1991), che la compose a partire dal 1953 con un’idea sempre più chiara di quali sarebbero dovuti essere i criteri che l’avrebbero contraddistinta.

Secondo un disegno ben definito, descritto nelle sue linee essenziali nel testo La dimensione del Sogno e della Storia. Per una collezione di grafica contemporanea europea del 1979, Luciana Tabarroni lavorò con l’intenzione di realizzare una sorta di grande “racconto storico” del “mirabile continente” europeo. [2]Tabarroni 1979, p. 24. Organizzata per nazioni, la collezione ha l’intento di rappresentare attraverso alcuni artisti significativi e soprattutto tramite alcune opere ritenute esemplificative, il percorso delle diverse aree geografiche, non solo dal punto di vista stilistico, ma in una prospettiva – per usare la definizione di Pietro Bellasi – transdisciplinare. [3]Bellasi 2003, p. 39. Un’attenzione per i più sottili intrecci di una complessa cultura che si compone di arte, storia, letteratura, musica, tradizione, persino geografia, che secondo la collezionista, vorace lettrice, costituisce il sottofondo di ogni opera. La grafica è considerata dalla collezionista uno dei mezzi privilegiati per rivelare la spiritualità di un’epoca, come viene da lei stessa sottolineato nel testo pubblicato, postumo, dedicato alla Grafica svizzera del XX secolo: “[…] credo ovvio che tra tutte le estrinsecazioni artistiche di un popolo sia proprio la grafica la più immediata e sintomatica narratrice del carattere del popolo stesso per la sua essenza illustrativa e narrativa, per il suo intimismo e lo schivo appartarsi da qualsiasi effetto plateale, per la sua minuziosa e raccolta esecuzione”. [4]Tabarroni 1993, p. 11.

Luciana Tabarroni, aveva seguito le lezioni in Università di Roberto Longhi, era amica di Francesco Arcangeli e di Carlo Ludovico Ragghianti, ed era attenta a quanto veniva detto e scritto a livello critico. Ad esempio, non dovette per lei passare inosservata la pubblicazione nel 1948 dell’articolo di Giuseppe Raimondi dedicato a Le incisioni di Giorgio Morandi, primo testo, dopo anni di silenzio in città, che riapriva il dibattito sull’incisione. [5]Raimondi 1948; Emiliani 2003, pp. 26-27.

Grande appassionata di letteratura, di musica oltre che di arte e storia, dedicò tutta la vita a cercare in diverse gallerie d’arte, con le quali aveva istituito un rapporto di fiducia, i pezzi del proprio “discorso”, confrontandosi contemporaneamente con la sua nutrita libreria dedicata agli argomenti più diversi, di cui la sezione specificatamente centrata sulla grafica è stata donata allo stesso Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale per lascito testamentario del marito Alberto Caravelli, nel 2007.

A partire dalle prime acquisizioni, tra cui una Natura morta del 1933 di Giorgio Morandi ottenuta dalla galleria milanese Il Milione nel 1952, [6]Farneti 2003, p. 55. o due stampe di Umberto Boccioni e una di Pietro Marussig, [7]Tabarroni 1991, p. 11. Tabarroni andò definendo un rigoroso metodo di composizione della sua raccolta. Venduti diversi esemplari sino ad allora acquisiti perché non rientranti nel nuovo progetto compositivo, la collezionista iniziò a raggruppare le opere in cartelle organizzate per nazioni all’interno delle quali vennero inseriti i diversi autori ordinati secondo il loro anno di nascita. Non tutte le nazioni risultano rappresentate, essendone escluse alcune alle quali la collezionista non riconosceva una individualità autonoma o europea.

Compaiono così Italia, Francia, Germania – già allora intesa in maniera unitaria –, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Jugoslavia – già ritenuta come unità di identità diverse – , Grecia, Spagna e Portogallo.

Per ogni artista vennero scelti solo pochi esemplari estremamente rappresentativi – non necessariamente i più celebri – e l’appartenenza alla nazione non era strettamente biografica, legata alla nascita dell’artista, ma riguardava la sua appartenenza culturale (è il caso ad esempio del russo Vasilij Kandinskij, inserito nel gruppo della Germania, o dell’americano Man Ray e del cinese Zao Wou-ki entrambi parte del gruppo francese). [8]Faietti 2003, p. 32. Le tecniche sono le più diverse: xilografia, bulino, puntasecca, acquaforte, maniera nera, maniera a sale o a zucchero, vernice molle, linoleum, litografia, serigrafia e via dicendo. [9]Mascalchi 2003.

Per essere correttamente collocata, ogni opera venne rigorosamente schedata tenuto conto della bibliografia, ma spesso anche di notizie di prima mano raccolte dalla collezionista attraverso i propri contatti, lo scambio con i galleristi ed a volte sulla base di proprie valutazioni personali.

Per ben rappresentare il Novecento, Luciana si rese conto che doveva partire dalle radici ottocentesche del rinnovamento espressivo, pertanto, ad eccezione della stampa del 1856 di Edgard Degas, il Ritratto di René Hilaire Degas, la collezione compone opere a partire circa dall’ultimo decennio dell’Ottocento. Compaiono di seguito tutti i principali movimenti del Novecento, il Liberty, il Cubismo, il Futurismo, l’Espressionismo – con un’attenzione particolare per la Brüke e il Blaue Reiter –, il ritorno all’ordine, il Razionalismo, l’Astrattismo e via via sino ad arrivare alle sperimentazioni del secondo dopoguerra e alle più varie espressioni degli anni ’70 del Novecento. [10]Faietti 2003b, p. 146. Rispetto alla regola generale che prevedeva una media di 2-3 opere per artista, sono presenti delle eccezioni, vale a dire alcuni autori sono rappresentati da un numero più considerevole di esemplari. Giorgio Morandi, ad esempio, compare con ben 19 stampe esemplificative delle varie fasi della sua produzione, Pablo Picasso, a cui la collezionista doveva riconoscere il ruolo chiave nella produzione grafica, è presente con 13, o ancora George Braque, rappresentato da 9 esemplari. [11]Faietti 2003a, p. 32.

Molto rimane da studiare per capire nel suo complesso, ma anche nelle sue specificità, la collezione bolognese, a partire dalla necessaria analisi delle diverse “combinatorie” tra le opere, siano esse realizzate da artisti di grande richiamo – ma non dimentichiamo che all’epoca non lo erano necessariamente – che da artisti ritenuti allora, e a volte o ancora oggi, “minori”:“[…] i grafici “minori” sono quasi tutte scoperte, ed emozionantissime scoperte […]”. [12]Tabarroni 1979, p. 19.

 

Esposizioni e pubblicazioni

Si vuole qui riportare la bibliografia relativa alla collezione ed il resoconto delle esposizioni a cui diversi esemplari sono stati inviati a seguito dell’acquisizione del 2002, in modo da fare il punto riguardo alle conoscenze attuali e alle linee di sviluppo programmate.

Parte della collezione è stata pubblicata prima dell’acquisizione da parte dello Stato, con saggi introduttivi della stessa Tabarroni. Dopo il sopra citato volume La dimensione del Sogno e della Storia. Per una collezione di grafica contemporanea europea del 1979, Tabarroni ha curato alcune mostre in cui vennero esposti diversi esemplari in seguito confluiti nella collezione. Nel 1983 scrisse la guida pieghevole alla mostra tenutasi presso lo Studio 900 a Bologna, dedicata all’artista William Nicholson, di cui possedeva due xilografie a colori, The cabriolet (Tip. 30022) e The old woman (Tip. 30023). [13]Bologna 1983. In seguito, nel 1985, la collezionista scrisse il testo La guerra europea 1914-18 raccontata dai suoi grafici, attraverso la quale ha cercato di rendere evidente il modo in cui gli artisti, attraverso la grafica, hanno risposto al terribile evento. [14]Tabarroni 1985. Al medesimo tema è stata dedicata una mostra a Brescia curata da Chiara Padova e Luciana Tabarroni nel 1986-1987. [15]Brescia 1986-1987. Un’altra piccola esposizione monografica venne dedicata nel 1990, presso Stamparte, all’artista tedesco Leo Maillet (Leopold Mayer), di cui in collezione si conservano la puntasecca Sauvage (Tip. 30627) e la xilografia a colori Der neue Advokat (Tip. 30628). [16]Bologna 1990.

Ma è nel testo inviato nel 1991 alla Libreria antiquaria Prandi a Reggio Emila, Una personalità disgregata, che emerge la visione del “mestiere del collezionista”, la precisa strategia utilizzata nel costante lavoro di raccolta, di studio, di riordino. In questo testo Tabarroni ci lascia diretta testimonianza del suo modo di procedere in quello “strano mestiere […] che si potrebbe anche chiamare vocazione”. [17]Tabarroni 1991.

Postuma è invece stata la pubblicazione nel 1993, a due anni della morte, del testo La grafica svizzera del XX secolo, chiara riflessione sugli aspetti specifici che Tabarroni riconosceva alla produzione grafica di quella nazione, ed il testo La parola e il segno: Ibsen e Munch, di cui parleremo oltre. [18]Tabarroni 1993.

La mostra bolognese L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Tabarroni, realizzata nel 2003, seguita nello stesso anno dall’esposizione romana dedicata alle acquisizioni di arte contemporanea da parte dello Stato, ha offerto, con la presentazione di una selezione di 200 opere, una panoramica esemplificativa dei fogli presenti in collezione e una prima esaustiva visione critica della raccolta. [19]Bologna 2003; Roma 2003. I saggi in essa pubblicati, largamente citati nel paragrafo introduttivo del presente articolo, rendono conto dell’importanza di questo contributo, sino ad oggi unico organico sull’intera raccolta.

Dopo di allora la prima stampa inviata ad una esposizione è stata l’acquaforte e puntasecca Ritratto di René Hilaire De Gas di Edgard Degas, la più antica, come abbiamo visto, presente nella raccolta.  Nell’esposizione Degas: classico e moderno, tenutasi al Vittoriano di Roma nel 2003-2004, la stampa rappresenta una delle prime prove dell’artista, che dedicò molta attenzione alla grafica, confrontandosi con diverse tecniche quali, oltre alle citate, la litografia, l’acquatinta e la vernice molle. [20]Roma 2004-2005, p. 188. n. 3.

Nel 2005 Cristina Fiorelli ha pubblicato una ricerca dedicata al gruppo di opere spagnole, una panoramica “il cui andamento discontinuo riflette in modo drammaticamente autentico l’identità più intima e divisa dell’animo spagnolo, attraversato dapprima dalla dolorosa esperienza della guerra civile e di seguito dall’instaurazione della dittatura”. [21]Fiorelli 2005, p. 145. La studiosa ha svolto un’analisi della produzione catalana, con particolare riguardo agli esemplari raccolti dalla collezionista, ancora una volta caratterizzati da presenze di artisti affermati, meno noti se non addirittura sconosciuti. Ai nomi di Joan Mirò, di Salvator Dalì, di Antoni Tàpies, si affiancano quelli di Antoni Clavé, Martin Chirino, Joan Hernandez Pijuan, Carlos Mensa e Antoni Miranda. Poco documentata l’attività sino agli Trenta, la gran parte degli esemplari rappresenta il periodo 1950-1980. Pur nell’apparente disomogeneità, il filo conduttore della raccolta starebbe, per Fiorelli, nella capacità di rendere attraverso l’analisi dei fogli, il legame tra la tradizione iberica e le forti spinte in direzione del rinnovamento nei confronti dell’arte Europea. [22]Fiorelli 2005, p. 154.

Diverse sono state negli ultimi anni le mostre dove sono state esposte le stampe di Paul Klee, l’immaginifico artista svizzero che ha concentrato su di sé in maniera massiccia l’attenzione della critica, vedendosi dedicare in Italia diverse monografiche. Le tre stampe della Pinacoteca Nazionale sono state inviate a rotazione alle seguenti esposizioni: Paul Klee. Uomo, pittore, disegnatore al complesso del Vittoriano nel 2004, Paul Klee. Teatro Magico, alla Fondazione Mazzotta di Milano nel 2006-2007, Paul Klee e l’Italia alla Galleria d’Arte Moderna di Roma nel 2012-2013 ed infine Paul Klee e l’animismo del Museo d’Arte Provinciale di Nuoro del 2015-2016. [23]Nuoro 2015-2016. Le opere presenti in collezione rappresentano l’anima poetica ed insieme ironica e giocosa dell’artista alla continua esplorazione di mondi immaginari dove si confrontano e a volte si fondono i confini tra microcosmo e macrocosmo, tra animato e inanimato, tra movimento e stasi, tra spazio e superficie. Tutte e tre le stampe raccolte da Tabarroni sono riferibili al periodo del Bauhaus dell’artista: Kleinwelt, acquaforte del 1914, Hoffmanneskeszene, litografia a colori del 1921, Rechnender Greis, acquaforte del 1929. [24]Le stampe citate hanno rispettivamente i seguenti numeri di inventario: Tip. 30323, 30324, 30325.

Come abbiamo visto sopra, nella collezione sono rappresentate tutte le principali tecniche utilizzate nel corso del secolo dagli artisti, volti a sperimentare diversi medium grafici per esprimere la propria poetica. Tra queste compaiono la litografia e la serigrafica, tecniche decisamente predilette in quanto capaci di sfruttare al massimo le possibilità espressive del colore. È per questo che, in occasione della mostra tenutasi presso l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, nel 2006, dedicata appunto a Le tecniche in piano. Litografia e serigrafia, sono state inviate da Bologna ben diciassette litografie, scelte in maniera trasversale tra le nazioni. [25]Roma 2006. Opere esposte: Henry de Toulouse-Lautrec, Etude de femme, litografia a colori, Tip. 29750; Pierre Bonnard, Femme en chemise, Tip. 29754; Odilon Redon, Testa di Cristo, litografia, Tip. 29737; Felix Vallotton, Les Raseurs, litografia, Tip. 30315; Paul Cézanne, Les Baigneurs, litografia, Tip. 29736; Oskar Kokoschka, Fanciulla davanti a un cespuglio, litografia, Tip. 29235; Egon Schiele, Mädchen, litografia, Tip. 29241; Oskar Kokoschka, Testa di fanciulla, litografia, Tip. 29236; Henri Matisse, Repos du modèle, litografia, Tip. 29759; Otto Dix, Profilo di vecchio, litografia, Tip. 30587; Otto Dix, Manitschka, litografia, Tip. 30588; Georges Rouault, Portrait de Baudelaire, litografia, Tip. 29763; Pablo Picasso, Natura morta con fruttiera, litografia, Tip. 29798; Max Pechstein, Coppia al sole, litografia a colori, Tip. 30526; Max Ernst, Tronchi d’albero, litografia a colori, Tip. 30595; Hans Hartung, Composizione, litografia, Tip. 30630; Jannis Kounellis, EE 6033, litografia a colori, Tip. 30230. Da l’Étude de femme di Toulouse-Lautrec (Tip. 29750) a EE 6033 di Jannis Kounellis (Tip. 30230), per passare attraverso Mädchen di Egon Schiele (Tip. 29241) o alla Natura morta con fruttiera di Pablo Picasso (Tip. 29798), i nostri esemplari hanno contribuito ad illustrare le diverse espressioni artistiche derivanti dall’uso di queste tecniche. La mostra è stata accompagnata dal volume numero 4 dedicato alla serie Lineamenti di storia delle tecniche, il cui scopo didattico è stato arricchito da importanti approfondimenti scientifici. [26]Roma 2006.

Nel 2007, in occasione della mostra Art Nouveau a Faenza: il cenacolo baccariniano, sono state esposte un gruppo nutrito di quindici stampe. [27]Faenza 2007. Nella collezione, il periodo e l’ambiente artistico, sia nelle figure direttamente coinvolte nell’area faentina che nei confronti degli ispiratori artistici europei che ne hanno costituito i riferimenti culturali, sono ben rappresentati. Sulla base della linea critica della mostra volta, come sottolineato dalla curatrice Jadranka Bentini, a “significare l’impegno e lo sforzo che la città compì allora nella sua ricognizione a tutto campo sullo stato delle arti figurative, dentro e fuori l’Italia di quel periodo”, [28]Bentini 2007, p. 23. sono state esposte opere di Aubrey Beardsley, Umberto Boccioni, Paul Gauguin, Fernard Knopff, Ernst Ludwig Kirchner, Max Klinger, Carl Olaf Larsson, Koloman Moser, Gino Severini e Walter Richard Sickert. [29]Opere esposte: Aubrey Beardsley, Figura femminile con personaggi fantastici, xilografia, Tip. 30026 (Faenza 2007, p. 192, n. 104); Aubrey Beardsley, Isolde, xilografia, Tip. 30028 (Faenza 2007, p. 193, n. 105); Umberto Boccioni, La madre che lavora all'uncinetto, acquaforte, Tip.  309084 (Faenza 2007, p. 197, n. 109); Umberto Boccioni, Figura femminile, acquaforte, Tip. 30910 (Faenza 2007, p. 198, n. 110); Paul Gauguin, Les drames de la mer Bretagne, zincografia, Tip. 29741 (Faenza 2007, p. 204, n. 116); Fernand Knopff, Jeaune femme au rideau, acquaforte, Tip. 29361 (Faenza 2007, p. 210, n. 120); Ernst Kirchner, Bambina seduta, xilografia, Tip. 30516 (Faenza 2007, p. 211, n. 121); Max Klinger, Erinnerung, acquaforte, Tip. 30464 (Faenza 2007, p. 213, n. 123); Carl Olaf Larsson, Figura femminile, acquaforte, Tip. 30297 (Faenza 2007, p. 214, n. 124); Koloman Moser, Travkranz im regenschweren haar, incisione in rilievo, Tip. 29203 (Faenza 2007, p. 219, n. 129); Koloman Moser, Einsamkeit, xilografia, Tip. 29204 (Faenza 2007, p. 219, n. 129); Ernst Barlach, Verfluchtung, litografia, Tip. 30492 (Faenza 2007); Gino Severini, Testa femminile, acquaforte, Tip. 30916 (Faenza 2007, p. 229, n. 139); Walter Sickert, Car’s cradle, litografia, Tip. 30007 (Faenza 2007, p. 230, n. 140).

La pubblicazione nel 2008 e nel 2009 del primo e del secondo numero della rivista “Aperto. Bollettino del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”, è stata l’occasione per promuovere diversi studi dedicati alla collezione.

Fabia Farneti, amica di Luciana e principale conoscitrice della raccolta, ha curato la pubblicazione di un testo della collezionista sino ad allora rimasto inedito, dedicato a Munch e Ibsen. [30]Farneti 2008; Tabarroni 2008. Come sottolineato dalla stessa Farneti, nella prefazione all’articolo, il testo La parola e il segno: Ibsen e Munch, costituiva una rielaborazione, dopo una decina d’anni, di parte del volume La dimensione del Sogno e della Storia del 1979, ed aveva il preciso ruolo di indagare i rapporti tra l’artista e lo scrittore. Anche se la sua lettura risulta oggi, sia alla luce degli studi a lei contemporanei che della critica più recente, decisamente anticonvenzionale, la sua interpretazione ci dice moltissimo della sua personalità e del suo modo di rapportarsi alle stampe sempre guidato da una lettura interdisciplinare e culturale, nel senso più ampio del termine.

Sempre Fabia Farneti, in un articolo intitolato Sotto il segno di Capogrossi, ha concentrato la propria attenzione sulla stampa Superficie del 1957 (Tip. 31011), edita dalla stamperia del Cavallino di Venezia, ed acquistata da Tabarroni presso la Galleria Prandi di Reggio Emilia. L’articolo, oltre ad analizzare la litografia e a contestualizzarla nel percorso dell’artista, sottolinea come, acquistata nel 1960, nella prima fase del costituirsi della raccolta, l’opera dimostri l’attenzione della collezionista per la contemporaneità, e venga ad aprire l’interesse verso l’arte astratta che tanta parte ebbe nei suoi successivi acquisti. Essa fu la seconda opera astratta pervenuta in collezione dopo la Composizione astratta di Emilio Vedova del 1959 (Tip. 31062), acquistata pochi mesi prima alla Biennale di Venezia. [31]Farneti 2009.

Sempre nel numero di “Aperto” del 2008, Giuseppe Virelli ha dedicato la propria attenzione alla presenza nella collezione di stampe di Adolfo Wildt, L’artista è presente nella raccolta con l’acquaforte Maternità del 1914 (Tip. 30881), tra le sue prime opere di grafica, contraddistinta da un astratto linearismo che porta all’estremo il sintetismo simbolista, e con la litografia Deposizione del 1929 (Tip. 30882), sofisticato esempio di un ritorno all’ordine interpretato in maniera complessa e personale. [32]Virelli 2008. A Wildt sono state dedicate di recente importanti monografiche, quale quella di Forlì del 2012, Adolfo Wildt. L’anima e le forme da Michelangelo a Klimt, e quella svoltasi al Musée d’Orsay di Parigi, Adolfo Wildt (1868-1931). Le dernière symboliste, dove è stata esposta la stampa di Bologna, Maternità. [33]Forlì 2013; Parigi 2015.

Un articolo di Antonella Mazzola si è concentrato invece sulle prime opere di un artista inglese entrate nelle collezioni, acquisite tra il 1962 e il 1963 da Tabarroni attraverso la Galleria Bolaffio di Lenno. Si tratta delle stampe, acquaforte e acquatinta a colori, di Stanley William Hayter, La leçon d’anatomie (Tip. 30085) e Nereide (Tip. 30086). [34]Mazzola 2008. Se, come afferma Mazzola, l’immaginario artistico di Hayter, influenzato dalla sua formazione scientifica, lo ha portato ad interessarsi a “trasformazioni topologiche, imposizione di uno spazio sull’altro, spazi non euclidei, movimento ondulatorio e interferenze di campi in continua deformazione”, è anche vero che attraverso il suo uso sperimentale delle tecniche artistiche, è riuscito a delineare nuovi confini delle loro potenzialità espressive.

Nel 2009 a Ferrara, in Palazzo dei Diamanti, si è svolta la mostra Morandi. L’arte dell’incisione, curata da Luigi Ficacci. [35]Ferrara 2009.  Nel percorso sono state esposte sei delle diciannove acqueforti dell’artista presenti in collezione.  Dalla Natura morta con zuccheriera datata nel nostro foglio 1921 (Tip. 30952), sino alla Natura morta con panneggio del 1927 (Tip. 30956), pubblicata su “Il Selvaggio” nel 1928 e posseduta in un esemplare da Mino Maccari, per arrivare alla tarda Natura morta con quattro oggetti e tre bottiglie del 1956 (Tip. 30966), che riprende in controparte un dipinto del medesimo anno, i fogli esposti hanno contribuito, nel percorso della mostra, a sottolineare l’originalità di Morandi, data in particolare dallo strenuo controllo del proprio operare e da una concezione del visibile purificata da ogni elemento superfluo. [36]Opere esposte: Giorgio Morandi, Natura morta con zuccheriera, pane e limone, acquaforte su rame, Tip.  30952 (Ferrara 2009, p. 63, n. 9; Giorgio Morandi, Cornetto con fiori di campo, acquaforte su zinco, Tip.  30954 (Ferrara 2009, p. 78, n. 24); Giorgio Morandi, Natura morta con panneggio a sinistra, acquaforte su zinco, Tip.  30956 (Ferrara 2009, p. 90, n. 36); Giorgio Morandi, Paesaggio sul Savena, acquaforte su zinco, Tip.  30960 (Ferrara 2009, p. 119, n. 65); Giorgio Morandi, Gerani dentro a un bicchiere, acquaforte su rame, Tip. 30962 (p. 143, n. 89); Giorgio Morandi, Natura morta con quattro oggetti e tre bottiglie, acquaforte su rame, Tip.  30966 (Ferrara 2009, p. 188, n.134). L’altissimo livello della poetica dell’artista, d’altra parte, ha conosciuto nel corso degli ultimi decenni riconoscimenti sempre più ampi, capaci di rivelare il valore internazionale della sua ricerca.

In occasione del centenario della pubblicazione da parte di Filippo Tommaso Marinetti del manifesto del Futurismo, sul quotidiano “Le Figaro” di Parigi, il MART di Rovereto ha realizzato nel 2009 la mostra Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia, Germania, Russia. Nelle intenzioni della curatrice, Ester Coen, vi è stata la volontà di affiancare alle opere una ricchissima indagine archivistica volta a rendere accessibili attraverso il catalogo i moltissimi documenti, spesso inediti, derivanti da carteggi, epistolari e manoscritti dei protagonisti dell’epoca. [37]Rovereto 2009-2010. Le opere della collezione di Bologna esposte in mostra sono state diciassette, di differenti autori europei che hanno dialogato a diverso modo con il movimento futurista. Tra le altre, possiamo ricordare la xilografia con Fox di Georges Braque, la xilografia a colori, Uomo e donna a cavallo sotto alberi di Vasillij Kandinskij e ancora una xilografia con Composizione astratta di Kurt Schwitters. [38]Opere esposte: Georges Braque, Composizione cubista, xilografia, Tip. 29802 (Rovereto 2009-2010, p. 422); George Grosz, Figure di profilo, litografia, Tip. 30607 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Erich Heckel, Nudo di fanciulla in piedi, xilografia, Tip. 30531 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Erich Heckel, Coppia di figure maschili a un tavolo e crocifisso, xilografia, Tip. 30532, (Rovereto 2009-2010, p. 243); Erich Heckel, Figura maschile a mezzo busto, xilografia, Tip. 30533 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Vasillij Kandinskij, Uomo e donna a cavallo sotto alberi, xilografia a colori, Tip. 30476 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Ernst Ludwig Kirchner, Bambina seduta, xilografia, Tip. 30516 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Ernst Ludwig Kirchner, Figura al banco di un bar, acquaforte, Tip. 30517 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Ernst Ludwig Kirchner, Testa maschile, litografia, Tip. 30518 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Paul Klee, Insieme di volti umani e altre figurazioni, acquaforte, Tip. 30323 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Oskar Kokoschka, Fanciulla davanti a un cespuglio e vaso, litografia, Tip. 29235 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Frantisek Kupka, Composizione astratta, xilografia, Tip. 29537 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Frantisek Kupka, Composizione astratta con figure di stile barocco, puntasecca a colori, Tip. 20536 (Rovereto 2009-2010, p. 424); August Macke, Tre figure femminili salutate da un uomo a cavallo, linoleografia, mm 362x315, Tip. 30551 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Franz Marc, Paesaggio con animali, xilografia, mm 316x242, Tip. 30515 (Rovereto 2009-2010, p. 425); Max Pechstein, Paesaggio con monte e ciminiere, xilografia, mm 345x494, Tip. 30525 (Rovereto 2009-2010, p. 425); Pablo Picasso, Figura maschile con cane su sfondo cubista, xilografia, mm 350x290, Tip. 29790 (Rovereto 2009-2010, p. 425); Kurt Schwitters, Composizione astratta, xilografia, Tip. 30552 (Rovereto 2009-2010, p. 425).

Dell’ampia sezione raccolta da Tabarroni dedicata al periodo Liberty, collocabile cronologicamente tra circa il 1895 e il 1914, nove stampe della Pinacoteca di Bologna sono state esposte alla mostra tenutasi ai Musei di San Domenico di Forlì nel 2014, Liberty. Uno stile per l’Italia moderna. [39]Forlì 2014. Raccolte nella sezione Ascendenze europee. Contaminazioni e confronti, a cura da Alessandra Taddia, esse hanno contribuito ad illustrare il ruolo cruciale della stampa che, con la pubblicazione di riviste quali, per fare solo pochi esempi, “Ver Sacrum”, “Jugend” o “Novissima”, contribuì all’ ampia diffusione del gusto a livello europeo. Tra le opere esposte, tre xilografie dell’inglese Aubrey Vincent Beardsley, una raffinatissima incisione a rilievo di Kolo Moser, la Fanciulla con corona, tutta giocata sull’effetto delle linee a rilievo, bianco su bianco, sino alla xilografia a colori, una vera e propria esplosione di colore, Weissgefleckter Pfau di Carl Moser. [40]Opere esposte: Aubrey Vincent Beardsley, Isolde, xilografia a colori, Tip. 30028 (Forlì 2014, p. 191, n. 51); Aubrey Vincent Beardsley, Figura femminile in abito nero, xilografia, Tip. 30027 (Forlì 2014, p. 191, n. 52); Aubrey Vincent Beardsley, Figura femminile con personaggi fantastici, xilografia, Tip. 30026 (Forlì 2014, p. 191, n. 53); Henry Van der Stock, Sirena e pesci, litografia, Tip. 30814 (Forlì 2014, p. 193, n. 55); Carl Otto Czeschka, Figura sdraiata, xilografia, Tip. 29217 (Forlì 2014, p. 193, n. 56); Wilhelm List, Apollo e Dafne, litografia a colori, Tip. 29198 (Forlì 2014, p. 193, n. 57); Kolo Moser, Fanciulla con corona, incisione in rilievo, Tip. 29203 (Forlì 2014, p. 193, n. 58); Carl Moser, Weissgefleckter Pfau, xilografia a colori, Tip. 29209 (Forlì 2014, p. 194, n. 59); Eugène Samuel Grasset, Figura femminile, litografia a colori, Tip. 30310 (Forlì 2014, p. 194, n. 60).

Nel 2016, infine, il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna ha organizzato, in collaborazione con Bologna Fiere e con la Società di Santa Cecilia, Amici della Pinacoteca di Bologna, la mostra Percorsi di segni. Grafica italiana del Novecento nella collezione Luciana Tabarroni, dove è stata esposta a palazzo Pepoli Campogrande una selezione di centoquattro stampe, curata da Elena Rossoni e Fabia Farneti. [41]  Bologna 2016. Per l’iniziativa, a cui ha fatto da corollario la mostra allestita alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, dove dieci stampe di Morandi sono state esposte sotto il titolo Giorgio Morandi. Incisioni dalla collezione Luciana Tabarroni, si rimanda al testo pubblicato da Farneti in questo numero della rivista.

Gestione della raccolta e prospettive di ricerca

Oltre a dedicarsi alla gestione dell’esposizione di opere, il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna ha attivato nel tempo diversi canali per la valorizzazione della collezione.

La creazione della rivista on line “Aperto”, su cui scriviamo, ha tra le sue finalità la volontà di stimolare la realizzazione di studi e ricerche volti ad approfondire i numerosissimi punti di vista che la raccolta può suggerire. Ad essa sono stati dedicati nelle diverse annualità, come sopra specificato, diversi articoli.

Non sono neppure mancati progetti specifici finanziati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nel 2006, l’allora Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea, ha finanziato  un progetto che, oltre a prevedere la creazione della rivista on line e una campagna fotografica per l’inizio della pubblicazione delle opere nel sito internet, ha permesso di effettuare interventi di manutenzione o restauro e di realizzare passe-partout conservazione su tutto il fondo della collezione dedicato agli artisti italiani, interventi necessari per la corretta conservazione della raccolta, oltre che premessa per la sua esposizione.

Nel 2015 invece, l’attuale Direzione Generale Arte Architettura Contemporanee e Periferie Urbane ha finanziato un progetto, in corso di realizzazione, per lo studio delle opere del periodo degli anni 1960-1990 degli artisti di tutti i paesi europei presenti in collezione. Il progetto prevede la nuova versione della rivista, realizzata in questa occasione, e la continuazione nella pubblicazione di articoli dedicati alla raccolta. In particolare è in corso una campagna fotografica completa delle opere del periodo sopra indicato. Inoltre, aspetto ancor più significativo, sulla base di una selezione di un numero di circa 200 opere, verranno realizzati nuovi interventi di manutenzione e restauro, come già fatto per il gruppo degli italiani, con l’obiettivo di realizzare una esposizione e/o pubblicazione centrata proprio sulla grafica europea di quegli anni. Il progetto, curato dalla Pinacoteca Nazionale, prevede la sua realizzazione in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna Alma Mater Studiorum, e dovrebbe conoscere il suo compimento nei primi mesi del 2017.

Note

[1] Per la storia dell’acquisizione, cfr. Bentini 2003, pp. 17-19.
[2] Tabarroni 1979, p. 24.
[3] Bellasi 2003, p. 39.
[4] Tabarroni 1993, p. 11.
[5] Raimondi 1948; Emiliani 2003, pp. 26-27.
[6] Farneti 2003, p. 55.
[7] Tabarroni 1991, p. 11.
[8] Faietti 2003, p. 32.
[9] Mascalchi 2003.
[10] Faietti 2003b, p. 146.
[11] Faietti 2003a, p. 32.
[12] Tabarroni 1979, p. 19.
[13] Bologna 1983.
[14] Tabarroni 1985.
[15] Brescia 1986-1987.
[16] Bologna 1990.
[17] Tabarroni 1991.
[18] Tabarroni 1993.
[19] Bologna 2003; Roma 2003.
[20] Roma 2004-2005, p. 188. n. 3.
[21] Fiorelli 2005, p. 145.
[22] Fiorelli 2005, p. 154.
[23] Nuoro 2015-2016.
[24] Le stampe citate hanno rispettivamente i seguenti numeri di inventario: Tip. 30323, 30324, 30325.
[25] Roma 2006. Opere esposte: Henry de Toulouse-Lautrec, Etude de femme, litografia a colori, Tip. 29750; Pierre Bonnard, Femme en chemise, Tip. 29754; Odilon Redon, Testa di Cristo, litografia, Tip. 29737; Felix Vallotton, Les Raseurs, litografia, Tip. 30315; Paul Cézanne, Les Baigneurs, litografia, Tip. 29736; Oskar Kokoschka, Fanciulla davanti a un cespuglio, litografia, Tip. 29235; Egon Schiele, Mädchen, litografia, Tip. 29241; Oskar Kokoschka, Testa di fanciulla, litografia, Tip. 29236; Henri Matisse, Repos du modèle, litografia, Tip. 29759; Otto Dix, Profilo di vecchio, litografia, Tip. 30587; Otto Dix, Manitschka, litografia, Tip. 30588; Georges Rouault, Portrait de Baudelaire, litografia, Tip. 29763; Pablo Picasso, Natura morta con fruttiera, litografia, Tip. 29798; Max Pechstein, Coppia al sole, litografia a colori, Tip. 30526; Max Ernst, Tronchi d’albero, litografia a colori, Tip. 30595; Hans Hartung, Composizione, litografia, Tip. 30630; Jannis Kounellis, EE 6033, litografia a colori, Tip. 30230.
[26] Roma 2006.
[27] Faenza 2007.
[28] Bentini 2007, p. 23.
[29] Opere esposte: Aubrey Beardsley, Figura femminile con personaggi fantastici, xilografia, Tip. 30026 (Faenza 2007, p. 192, n. 104); Aubrey Beardsley, Isolde, xilografia, Tip. 30028 (Faenza 2007, p. 193, n. 105); Umberto Boccioni, La madre che lavora all'uncinetto, acquaforte, Tip.  309084 (Faenza 2007, p. 197, n. 109); Umberto Boccioni, Figura femminile, acquaforte, Tip. 30910 (Faenza 2007, p. 198, n. 110); Paul Gauguin, Les drames de la mer Bretagne, zincografia, Tip. 29741 (Faenza 2007, p. 204, n. 116); Fernand Knopff, Jeaune femme au rideau, acquaforte, Tip. 29361 (Faenza 2007, p. 210, n. 120); Ernst Kirchner, Bambina seduta, xilografia, Tip. 30516 (Faenza 2007, p. 211, n. 121); Max Klinger, Erinnerung, acquaforte, Tip. 30464 (Faenza 2007, p. 213, n. 123); Carl Olaf Larsson, Figura femminile, acquaforte, Tip. 30297 (Faenza 2007, p. 214, n. 124); Koloman Moser, Travkranz im regenschweren haar, incisione in rilievo, Tip. 29203 (Faenza 2007, p. 219, n. 129); Koloman Moser, Einsamkeit, xilografia, Tip. 29204 (Faenza 2007, p. 219, n. 129); Ernst Barlach, Verfluchtung, litografia, Tip. 30492 (Faenza 2007); Gino Severini, Testa femminile, acquaforte, Tip. 30916 (Faenza 2007, p. 229, n. 139); Walter Sickert, Car’s cradle, litografia, Tip. 30007 (Faenza 2007, p. 230, n. 140).
[30] Farneti 2008; Tabarroni 2008.
[31] Farneti 2009.
[32] Virelli 2008.
[33] Forlì 2013; Parigi 2015.
[34] Mazzola 2008.
[35] Ferrara 2009.
[36] Opere esposte: Giorgio Morandi, Natura morta con zuccheriera, pane e limone, acquaforte su rame, Tip.  30952 (Ferrara 2009, p. 63, n. 9; Giorgio Morandi, Cornetto con fiori di campo, acquaforte su zinco, Tip.  30954 (Ferrara 2009, p. 78, n. 24); Giorgio Morandi, Natura morta con panneggio a sinistra, acquaforte su zinco, Tip.  30956 (Ferrara 2009, p. 90, n. 36); Giorgio Morandi, Paesaggio sul Savena, acquaforte su zinco, Tip.  30960 (Ferrara 2009, p. 119, n. 65); Giorgio Morandi, Gerani dentro a un bicchiere, acquaforte su rame, Tip. 30962 (p. 143, n. 89); Giorgio Morandi, Natura morta con quattro oggetti e tre bottiglie, acquaforte su rame, Tip.  30966 (Ferrara 2009, p. 188, n.134).
[37] Rovereto 2009-2010.
[38] Opere esposte: Georges Braque, Composizione cubista, xilografia, Tip. 29802 (Rovereto 2009-2010, p. 422); George Grosz, Figure di profilo, litografia, Tip. 30607 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Erich Heckel, Nudo di fanciulla in piedi, xilografia, Tip. 30531 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Erich Heckel, Coppia di figure maschili a un tavolo e crocifisso, xilografia, Tip. 30532, (Rovereto 2009-2010, p. 243); Erich Heckel, Figura maschile a mezzo busto, xilografia, Tip. 30533 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Vasillij Kandinskij, Uomo e donna a cavallo sotto alberi, xilografia a colori, Tip. 30476 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Ernst Ludwig Kirchner, Bambina seduta, xilografia, Tip. 30516 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Ernst Ludwig Kirchner, Figura al banco di un bar, acquaforte, Tip. 30517 (Rovereto 2009-2010, p. 423); Ernst Ludwig Kirchner, Testa maschile, litografia, Tip. 30518 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Paul Klee, Insieme di volti umani e altre figurazioni, acquaforte, Tip. 30323 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Oskar Kokoschka, Fanciulla davanti a un cespuglio e vaso, litografia, Tip. 29235 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Frantisek Kupka, Composizione astratta, xilografia, Tip. 29537 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Frantisek Kupka, Composizione astratta con figure di stile barocco, puntasecca a colori, Tip. 20536 (Rovereto 2009-2010, p. 424); August Macke, Tre figure femminili salutate da un uomo a cavallo, linoleografia, mm 362x315, Tip. 30551 (Rovereto 2009-2010, p. 424); Franz Marc, Paesaggio con animali, xilografia, mm 316x242, Tip. 30515 (Rovereto 2009-2010, p. 425); Max Pechstein, Paesaggio con monte e ciminiere, xilografia, mm 345x494, Tip. 30525 (Rovereto 2009-2010, p. 425); Pablo Picasso, Figura maschile con cane su sfondo cubista, xilografia, mm 350x290, Tip. 29790 (Rovereto 2009-2010, p. 425); Kurt Schwitters, Composizione astratta, xilografia, Tip. 30552 (Rovereto 2009-2010, p. 425).
[39] Forlì 2014.
[40] Opere esposte: Aubrey Vincent Beardsley, Isolde, xilografia a colori, Tip. 30028 (Forlì 2014, p. 191, n. 51); Aubrey Vincent Beardsley, Figura femminile in abito nero, xilografia, Tip. 30027 (Forlì 2014, p. 191, n. 52); Aubrey Vincent Beardsley, Figura femminile con personaggi fantastici, xilografia, Tip. 30026 (Forlì 2014, p. 191, n. 53); Henry Van der Stock, Sirena e pesci, litografia, Tip. 30814 (Forlì 2014, p. 193, n. 55); Carl Otto Czeschka, Figura sdraiata, xilografia, Tip. 29217 (Forlì 2014, p. 193, n. 56); Wilhelm List, Apollo e Dafne, litografia a colori, Tip. 29198 (Forlì 2014, p. 193, n. 57); Kolo Moser, Fanciulla con corona, incisione in rilievo, Tip. 29203 (Forlì 2014, p. 193, n. 58); Carl Moser, Weissgefleckter Pfau, xilografia a colori, Tip. 29209 (Forlì 2014, p. 194, n. 59); Eugène Samuel Grasset, Figura femminile, litografia a colori, Tip. 30310 (Forlì 2014, p. 194, n. 60).
[41]   Bologna 2016.

Bibliografia

Raimondi 1948

G. Raimondi, “Le incisioni di Giorgio Morandi”, in “Proporzioni”, 1948, 2, pp. 147-159.

Tabarroni 1979

L. Tabarroni, La dimensione del Sogno e della Storia. Per una collezione di grafica contemporanea, Milano, 1979.

Bologna 1983

William Nicholson, guida alla mostra a cura di L. Tabarroni (Bologna 1983), Bologna, 1983.

Tabarroni 1985

L. Tabarroni, La guerra europea 1914-18 raccontata dai suoi grafici, Bologna, 1985.

Brescia 1986-1987

La grande guerra nella grafica europea, catalogo della mostra a cura di C. Padova e L. Tabarroni (Brescia 1986-1987), Brescia, 1986.

Bologna 1990

Leo Maillet, catalogo della mostra a cura di L. Tabarroni (Bologna 1990), Bologna, 1990.

Tabarroni 1991

L. Tabarroni, Una personalità disgregata, in Incisioni originali italiane e straniere dell’800 e moderne, catalogo n. 204, Reggio Emilia, 1991, pp. I-V.

Tabarroni 1993

L. Tabarroni, La grafica svizzera del XX secolo, Bologna, 1993.

Bellasi 2003
P. Bellasi, L’attimo dell’acquario. Racconti e sogni d’Europa, in L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003, pp. 39-43.

Bentini 2003

J. Bentini, Il Novecento entra in Pinacoteca. L’acquisizione della collezione grafica Luciana Tabarroni, in L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003, pp. 17-19.

Bologna 2003

L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003.

Emiliani 2003

A. Emiliani, Tra creatività e narrazione. La dimensione del sogno e della storia nelle forme grafiche del Novecento, in L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003, pp. 25-28.

Faietti 2003a

M. Faietti, Nota per collezionare, in L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003, pp. 29-37.

Faietti 2003b

M. Faietti, Acquisizione della collezione di Luciana Tabarroni, in Le collezioni acquisizioni di arte contemporanea, catalogo della mostra a cura di L. Ficacci (Roma 2003), Torino, 2003, pp. 142-147.

Farneti 2003

F. Farneti, Origine e breve storia di una collezione, in L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003, pp. 55-59.

Mascalchi 2003

V. Mascalchi, Il segno nella storia, in L’Europa a Bologna. Grafica del ‘900 dalla Collezione Luciana Tabarroni, catalogo della mostra a cura di J. Bentini con la collaborazione di F. Farneti (Bologna 2003), Venezia, 2003, pp. 21-24.

Roma 2003

Le collezioni acquisizioni di arte contemporanea, catalogo della mostra a cura di L. Ficacci (Roma 2003), Torino, 2003.

Pesci 2004

F. Pesci, La grafica europea nella raccolta Tabarroni, in “Grafica d’Arte”, 2004, 57, pp. 40-42.

Roma 2004

Paul Klee. Uomo, pittore, disegnatore, catalogo della mostra a cura di H.C. Von Tavel (Roma 2004), Milano, 2004.

Roma 2004-2005

Degas. Classico e moderno, catalogo della mostra a cura di M.T. Benedetti (Roma 2004-2005), Milano, 2004.

Fiorelli 2005

C. Fiorelli, “Incisori spagnoli del Novecento nella collezione Luciana Tabarroni”, in “Annuario della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Bologna”, 2005, 6, pp. 140-163.

Roma 2006

Le tecniche in piano. Litografia serigrafia, catalogo della mostra a cura di G. Mariani (Roma 2006), Roma, 2006.

Bentini 2007

J. Bentini, Cent’anni dopo, in Art nouveau a Faenza: il cenacolo baccariniano, catalogo della mostra a cura di J. Bentini (Faenza 2007), Milano, 2007, pp. 15-23.

Milano 2006-2007

Paul Klee. Teatro magico, catalogo della mostra a cura di T. Sparagni (Milano 2007), Milano, 2006.

Farneti 2008

F. Farneti, Premessa a “La parola e il segno: Ibsen e Munch” di Luciana Tabarroni, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”,  2008, 1 (rivista on line: aperto.pinacotecabologna.beniculturali.it).

Mazzola 2008

A.  Mazzola, “Stanley William Heyter: la dinamicità dell’attesa”, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”,  2008, 1 (rivista on line: aperto.pinacotecabologna.beniculturali.it).

Roma 2004-2005

Degas. Classico e moderno, catalogo della mostra a cura di M.T. Benedetti (Roma 2004-2005), Roma, 2004.

Tabarroni 2008

L. Tabarroni, “La parola e il segno: Ibsen e Munch”, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”, 2008, 1 (rivista on line: aperto.pinacotecabologna.beniculturali.it).

Virelli 2008

G. Virelli, “L’opera grafica di Adolfo Wildt nella collezione Tabarroni”, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”, 2008, 1 (rivista on line: aperto.pinacotecabologna.beniculturali.it).

Farneti 2009

F. Farneti, “Sotto il segno di Capogrossi”, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”, 2009, 2 (rivista on line: aperto.pinacotecabologna.beniculturali.it).

Ferrara 2009

Morandi: l’arte dell’incisione, catalogo della mostra a cura di L. Ficacci (Ferrara 2009), Ferrara, 2009.

Rovereto 2009

Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia, Germania, Russia, catalogo della mostra a cura di E. Coen (Rovereto 2009), Milano, 2009.

Forlì 2013

Wildt. L’anima e le forme da Michelangelo a Klimt, catalogo della mostra a cura di F. Mazzocca e P. Mola (Forlì 2013), Milano, 2013.

Roma 2012-2013

Paul Klee e l’Italia, catalogo della mostra a cura di T. Sparagni e M. Margozzi (Roma 2012), Milano, 2012.

Forlì 2014

Liberty. Uno stile per l’Italia moderna, catalogo della mostra a cura di F. Mazzocca, M.F. Giubilei e A. Tiddia (Forlì 2014), Milano, 2014.

Parigi 2015

Adolfo Wildt. Le dernier symboliste, catalogo della mostra (Parigi 2015), Milano, 2015.

Nuoro 2015-2016

Paul Klee. Mondi animati, catalogo della mostra a cura di P. Bellasi e G. Magnaguagno (Nuoro 2015-2016), Arezzo, 2015.

Bologna 2016

Percorsi di segni. Grafica italiana del Novecento nella collezione Luciana Tabarroni della Pinacoteca Nazionale di Bologna, opuscolo di mostra a cura di E. Rossoni e F. Farneti (Bologna 2016), Bologna, 2016.

 

Indice
Elena Rossoni
La Pinacoteca Nazionale di Bologna per la collezione Luciana Tabarroni. Resoconto degli studi e dei progetti di valorizzazione
La collezione Luciana Tabarroni Esposizioni e pubblicazioni Gestione della raccolta e prospettive di ricerca Note Bibliografia Scarica la versione in PDF