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Analisi materiale del volume “Stampe bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore” della Pinacoteca Nazionale di Bologna

Analisi materiale del volume "Stampe bolognesi di Marc'Antonio Raimondi intagliatore" della Pinacoteca Nazionale di Bologna

L’analisi materiale e strutturale del volume 2, Stampe Bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore, appartenente alla cosiddetta “grande collezione” di stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna, permette di collocare la sua realizzazione nell’ambito della risistemazione della raccolta effettuata dall’Istituto delle Scienze tra il 1790-93 e il 1798-99 a seguito all’acquisto della raccolta Savioli. Il gruppo di volumi riferibile a questa nuova sistemazione, descritto in un mio precedente articolo sul primo numero di questa rivista, si compone di 38 tomi ed è caratterizzato, oltre che dalla mancanza dello stemma Lambertini impresso sui piatti dei primi 50 volumi realizzati nel 1751, da una legatura di manifattura semplice, con decorazioni e materiali meno pregiati se confrontati agli esemplari più antichi. [1]Borsetti 2008. Per la storia della collezione, cfr. Rossoni 2008a. Più approfonditamente, l’analisi materiale del volume dedicato a Raimondi ci riconduce al già analizzato volume 1, contenente le stampe di Giulio Bonasone, [2]Borsetti 2008 e Rossoni 2008b. inserendosi conseguentemente in quel primo sottogruppo al quale prendono parte i primi cinque volumi di autori bolognesi (da 1 a 5) e quattro volumi di autori romani (da 15 a 18). [3]Borsetti 2008.

La coperta del volume 2, che misura cm. 62×98,3×3,5, [4]La dimensione indicata è a libro aperto. è realizzata in cartone spesso mm 5 ricoperto di mezza pelle marmorizzata ed è decorata con un doppio filetto impresso a secco largo cm 2 che corre lungo il bordo dei due piatti. Il dorso e gli angoli dei piatti – larghi cm 9,5 di base e cm 5 in altezza -, sono realizzati in pellame rossastro più fine. [5]La coperta è stata sottoposta, presumibilmente nel secolo XIX, ad un restauro che ha coinvolto gran parte dei volumi tardo-settecenteschi.

Coperta volume 2(1)

Coperta del volume 2, Stampe bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore, piatto anteriore © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

Il capitello, completamente assente nei volumi più antichi, è bianco e blu; il dorso decorato con losanghe impresse a secco, presenta un’etichetta in carta verde bordata da un nastro dorato contenente il numero “II” e scritte dorate impresse con gli stessi punzoni del volume 1.

Si possono inoltre osservare nella parte inferiore del dorso tracce di colla appartenenti ad una seconda etichetta oggi scomparsa.

Dorso volume 2 Dorso-etichetta

Figura 1: Dorso del volume 2, Stampe bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe
Figura 2: Tracce di colla di un’etichetta rimossa nel dorso del volume 2, Stampe bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

La successione delle filigrane delle carte del volume smembrato è la seguente: nelle sguardie compare il cerchio contenente il bue accompagnato da una stella a sei punte in alto e dal monogramma M in basso; [6]Sulle sguardie anteriori e posteriori sono evidenti interventi di restauro eseguiti tra il 1983 ed il 1988, cfr. Faietti 1990 p. 69. nel frontespizio e nelle tre carte integre è presente il drago sui tre monti con la scritta PANZANO; nelle altre carte ritagliate, che tutt’ora supportano le stampe, si ritrova il monogramma con le lettere G e F inserite all’interno di uno stemma sormontato da una corona con contromarchio IMPERIAL e tre lune crescenti. [7]Solo 2 controfondi delle 75 stampe appartenenti al volume 2 che si presentano ancora montate sui fogli ritagliati, mostrano la filigrana del drago accompagnata dalla scritta Panzano, le restanti 73 sono montate su carta Imperial.

Filigrana sguardia anteriore

Filigrana del foglio di sguardia anteriore © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

I resti dei fogli ancora presenti all’interno del volume riportano le indicazioni scritte a matita da Kristeller, relative agli esemplari estratti durante la nuova sistemazione della collezione operata dallo studioso alla fine del secolo XIX. [8]Kristeller 1869, p. 164.

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Interno del volume 2, Stampe bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore, ritagli delle carte con appunti di Paul Kristeller © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

Delle 260 stampe che componevano anticamente il volume dedicato a Raimondi, oggi se ne conservano solamente 182, custodite in parte sciolte in cartelle ed in parte montate all’interno di passe-partout. [9]Faietti 1990. Le 78 mancanti furono sottratte durante i due furti che si verificarono tra il 1861 ed il 1881 rispettivamente ad opera di Luigi Molina custode della Regia Biblioteca, e di Leonesi Matteo, intendente della stessa, atti che determinarono la decisione di trasferire la collezione presso l’Accademia di Belle Atri. [10]Cfr. Rossoni in questo numero della rivista

Tra le 182 stampe sopravvissute, quelle interessate dal timbro Lambertini sono 45 e, come per gli esemplari già contenuti nel volume 1, il timbro ad inchiostro nero si presenta sempre tagliato.

Questo aspetto è imputabile alla necessità di staccare le stampe dai fogli dei volumi più antichi per ricollocarle in un nuovo tomo interamente dedicato all’autore. [11]Ibidem

Un’analisi visiva accurata ha permesso di individuare 15 [12]Le 15 stampe sono: PN 21477, PN 3860, PN 2743 – PN 2223, PN 23702, PN 2273, PN 21478, PN 2261, PN 2200, PN 3199, PN 2211, PN 2556, PN 2335, PN 4290, PN 2289. stampe con il timbro Lambertini parzialmente o totalmente abraso. Tale intervento è attribuibile quasi certamente agli autori dei furti ottocenteschi i quali cercarono, attraverso tale azione, di eliminare ogni traccia che potesse ricondurre le opere al loro legittimo proprietario.

Particolare-PN-___-timbro-2 Particolare-PN-___-timbro

Figura 1: Marcantonio Raimondi (?), Arianna, bulino, esemplare smarginato mm 100×173, inv. PN 2223, particolare del timbro Lambertini parzialmente rimosso © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe
Figura 2: Marcantonio Raimondi, Uomo che porta la base di una colonna, bulino, esemplare smarginato mm 220×140, inv. PN 23702, particolare del timbro Lambertini totalmente rimosso © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

Lo stato di conservazione delle 182 stampe è nella maggior parte dei casi appena sufficiente, [13]Circa due terzi delle stampe presentano uno stato di conservazione sufficiente o mediocre. essendo evidentemente andati perduti gli esemplari meglio conservati e di migliore qualità nel corso dei furti ottocenteschi. [14]Cfr. Rossoni in questo numero della rivista Conseguentemente, numerosi sono gli esemplari che sono stati sottoposti a restauro: sono circa 40 le opere che presentano restauri realizzati tra la fine dell’800 sino ad oggi, ma il numero cresce se si contemplano anche gli interventi eseguiti prima del riordino operato dallo studioso tedesco, costituiti prevalentemente da suture di strappi con strisce di carta e da ricostruzioni di lacune per mezzo di frammenti di carta ritoccati ad inchiostro.

Controfondo-rimosso

Controfondo rimosso dalla stampa PN 2539 (Giovanni Giacomo Caraglio, Il Furore) con frammenti di carta ritoccati appartenenti ad un restauro antico © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

Come già ricordato nel primo numero di questa rivista, molte stampe distaccate da Kristeller furono soggette a restauro per mano del professor Anacleto Guadagnini, allora direttore della Pinacoteca, il quale le sottopose a trattamenti di lavaggio, di sbiancamento, di spianamento e di montaggio sopra un nuovo cartone per mezzo di brachette di “carta finissima” [15]Sono 12 le stampe che conservano ancora le cerniere di carta applicate durante l’intervento di riordino operato da Kristeller e che servirono all’esposizione delle medesime nella Galleria delle Stampe presso la Pinacoteca di Bologna. incollate lungo i bordi, riprendendo quindi un principio conservativo ancora oggi attuale [16]Kristeller 1896, p. 164.. I segni degli interventi di lavaggio e di sbiancamento eseguiti a volte troppo energicamente sono individuabili su alcune stampe, come nel caso del bulino riferibile all’ambito di Giulio Campagnola raffigurante Giovane con teschio (PN 2289) dove l’inchiostro di stampa risulta visibilmente molto affievolito tanto da indurre ad effettuare sull’opera un ritocco ad acquerello per rinforzare l’immagine.

Ambro-Campagnola

Ambito di Giulio Campagnola, Giovane con teschio, bulino, punteggiato, esemplare smarginato mm 174×224, inv. PN 2289, particolare © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

E’ assai probabile che attraverso il restauro delle incisioni già conservate nel volume – ad esempio la possibilità di distaccare i controfondi su cui attualmente sono incollate le stampe con colla acida, permettendo la lettura delle loro filigrane  [17]In molti casi le stampe si presentano incollate su uno o due controfondi. Durante la risistemazione della collezione Lambertini, gli originali già fissati sulle carte dei volumi più antichi, furono scollati oppure ritagliati per essere inseriti nei nuovi volumi fine-settecenteschi. Conseguentemente quando ci su trova di fronte ad una stampa con il doppio controfondo, il cartoncino incollato sul verso dell'originale risulta essere il più antico. si potrà arrivare col tempo a raccogliere ulteriori informazioni sulla formazione di questa complessa raccolta e sul suo percorso all’interno della ricca collezione della Pinacoteca di Bologna [18]Si conservano i controfondi rimossi di dieci stampe restaurate appartenenti al volume 2 nei quali è possibile leggere la filigrana, quando presente. Le stampe PN 2335, PN 2336 e le stampe PN 2242, PN 2277, erano supportate prima del restauro da un controfondo unico filigranato con la scritta IMPERIAL o PANZANO, filigrane già individuate nei volumi tardo-settecenteschi; gli esemplari PN 2214, PN 2243 e PN 23707 prima del restauro erano invece supportati da due cartoncini filigranati, quello più esterno con la scritta IMPERIAL o PANZANO e quello più interno con il monogramma P entro il cerchio sormontato da una stella (la filigrana è già stata individuata su di una stampa conservata presso la Pinacoteca di Bologna, PN 35309, attribuita all’artista bolognese Giovanni Fabbri deceduto nel 1777 - cfr. Bénézit 1976, p. 234.). Dei due controfondi rimossi dalla stampa PN 2199, il più antico presenta l il monogramma PM inscritto in un cerchio con trifoglio in alto, marchio dei cartari Perti e Masetti del Moro operanti a Bologna nella prima metà del XVIII secolo (cfr .Bellettini 1987)..

Filigrana-PN-2199(1) Filigrana-PN-2243(1)

Figura 1: Filigrana del controfondo della stampa PN 2199 (Anonimo, da Marcantonio Raimondi, Discorso di San Paolo nell’aeropago di Atene) © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe
Figura 2: Filigrana del controfondo della stampa PN 2243 (Marcantonio Raimondi, Apollo e il suo amante) © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe

Note

[1] Borsetti 2008. Per la storia della collezione, cfr. Rossoni 2008a.
[2] Borsetti 2008 e Rossoni 2008b.
[3] Borsetti 2008.
[4] La dimensione indicata è a libro aperto.
[5] La coperta è stata sottoposta, presumibilmente nel secolo XIX, ad un restauro che ha coinvolto gran parte dei volumi tardo-settecenteschi.
[6] Sulle sguardie anteriori e posteriori sono evidenti interventi di restauro eseguiti tra il 1983 ed il 1988, cfr. Faietti 1990 p. 69.
[7] Solo 2 controfondi delle 75 stampe appartenenti al volume 2 che si presentano ancora montate sui fogli ritagliati, mostrano la filigrana del drago accompagnata dalla scritta Panzano, le restanti 73 sono montate su carta Imperial.
[8] Kristeller 1869, p. 164.
[9] Faietti 1990.
[10] Cfr. Rossoni in questo numero della rivista
[11] Ibidem
[12] Le 15 stampe sono: PN 21477, PN 3860, PN 2743 – PN 2223, PN 23702, PN 2273, PN 21478, PN 2261, PN 2200, PN 3199, PN 2211, PN 2556, PN 2335, PN 4290, PN 2289.
[13] Circa due terzi delle stampe presentano uno stato di conservazione sufficiente o mediocre.
[14] Cfr. Rossoni in questo numero della rivista
[15] Sono 12 le stampe che conservano ancora le cerniere di carta applicate durante l’intervento di riordino operato da Kristeller e che servirono all’esposizione delle medesime nella Galleria delle Stampe presso la Pinacoteca di Bologna.
[16] Kristeller 1896, p. 164.
[17] In molti casi le stampe si presentano incollate su uno o due controfondi. Durante la risistemazione della collezione Lambertini, gli originali già fissati sulle carte dei volumi più antichi, furono scollati oppure ritagliati per essere inseriti nei nuovi volumi fine-settecenteschi. Conseguentemente quando ci su trova di fronte ad una stampa con il doppio controfondo, il cartoncino incollato sul verso dell'originale risulta essere il più antico.
[18] Si conservano i controfondi rimossi di dieci stampe restaurate appartenenti al volume 2 nei quali è possibile leggere la filigrana, quando presente. Le stampe PN 2335, PN 2336 e le stampe PN 2242, PN 2277, erano supportate prima del restauro da un controfondo unico filigranato con la scritta IMPERIAL o PANZANO, filigrane già individuate nei volumi tardo-settecenteschi; gli esemplari PN 2214, PN 2243 e PN 23707 prima del restauro erano invece supportati da due cartoncini filigranati, quello più esterno con la scritta IMPERIAL o PANZANO e quello più interno con il monogramma P entro il cerchio sormontato da una stella (la filigrana è già stata individuata su di una stampa conservata presso la Pinacoteca di Bologna, PN 35309, attribuita all’artista bolognese Giovanni Fabbri deceduto nel 1777 - cfr. Bénézit 1976, p. 234.). Dei due controfondi rimossi dalla stampa PN 2199, il più antico presenta l il monogramma PM inscritto in un cerchio con trifoglio in alto, marchio dei cartari Perti e Masetti del Moro operanti a Bologna nella prima metà del XVIII secolo (cfr .Bellettini 1987).

Bibliografia

Kristeller 1896
P. Kristeller, R. Galleria di Bologna. Raccolta di incisioni, in Le Gallerie Nazionali italiane. Notizie e documenti, anno II, Roma, 1896, pp. 163-167.

Bénézit 1976
E. Bénézit, Dictionnnaire des peintres, sculpteurs, Dessinateurs et graveurs, IV, Paris, 1976.

Bellettini 1987
P. Bellettini, Cartiere e cartari, in Produzione e circolazione libraria a Bologna nel Settecento: avvio di un’indagine, Atti del V colloquio Bologna 22-23 febbraio 1985, Bologna, 1987, pp. 17-89.

Faietti 1990
M. Faietti, Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe: bilancio di sei anni di attività di restauro, in Il Restauro intelligenza a progetto. Dalla ricostruzione a oggi il decennio 1978-1988, a cura di A. Stanzani, Bologna, 1990, pp. 58-69.

Borsetti 2008
S. Borsetti, Analisi materiale del volume “Stampe di Giulio Bonasoni pittore e intagliatore” della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna, 1, 2008 (www.aperto.gdspinacotecabo.it).

Rossoni 2008a
E. Rossoni, Nuovi studi sulla collezione di stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna: ricerche su donazioni e acquisti del secolo XVIII, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna”, 1, 2008 (www.aperto.gdspinacotecabo.it).

Rossoni 2008b
E. Rossoni, “Stampe di Giulio Bonasoni pittore e intagliatore”. Ricostruzione del primo volume della raccolta di stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in “Aperto. Bollettino del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna, 1, 2008 (www.aperto.gdspinacotecabo.it).

Indice
Sabrina Borsetti
Analisi materiale del volume “Stampe bolognesi di Marc’Antonio Raimondi intagliatore” della Pinacoteca Nazionale di Bologna
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